Questa è una prefazione a quelli che saranno, d'ora in avanti, dei periodici report su come Non prendermi per il chilometro stia crescendo sui Social Media, affinché resti per noi un "diario di bordo" sui progressi fatti nel tempo e, per altri interessati, una sorta di guida pratica, magari atipica, ma onesta e scritta in modo chiaro.
Scherzi a parte, nessuno qui vuole diventare "Re" dei social, abbiamo tutti un lavoro da fare, a volte anche due, quando siamo imprenditori italiani medi. Ma una cosa è certa: oggi un'azienda ha sicuramente dei vantaggi dalla presenza online, sia attraverso un sito web - del quale tratteremo a parte - che sui canali social.
Dipende, ovviamente, da quanto e come ci investi. Ma al di là di questa ovvia considerazione, in tema di risultati è sempre bene presentare esempi pratici ragionevolmente affini a chi ci legge.
Infatti, potrebbe magari essere interessante ma ben poco utile, qui, mostrare la strategia della BMW per arrivare ai 20 milioni di follower della loro Pagina Facebook, o seguire i video dei famosi tiktoker, tentando di emularli.
Nel nostro caso possiamo ragionevolmente parlare di come Alfredo Bellucci, che inizia come imprenditore nel settore delle auto usate, abbia trasformato la sua vita professionale anno per anno, grazie ai due Social Media sui quali ha deciso di puntare.
Su Facebook l'impegno di Alfredo parte da lontano, mentre su Tik Tok la sua presenza è relativamente più recente, ma decisamente ragguardevole. Merito dei suoi argomenti e dello stile diretto ed aperto, indubbiamente, ma anche di studio e pratica, correzioni e miglioramenti costanti, ed ascolto dell'audience. Vediamoli in breve, un paio di numeri e passiamo poi al percorso ottimale per arrivare ad ottenere risultati altrettanto interessanti.
Nel gennaio 2024, la Pagina Facebook di Non prendermi per il chilometro arriva a 250.000 followers e dicembre 2023 chiude in bellezza con numeri crescenti di Like, interazioni e condivisioni dei contenuti.
Per citarne alcuni, negli ultimi 30 giorni: copertura dei post 2.502.205, Interazioni con i post: 780.621. Nuovi "Mi piace" sulla Pagina: 1404. Nuovi follower della Pagina: 10.377
Ringraziamo di cuore i follower per questa conferma in un post che apre l'anno nuovo con maggiore entusiasmo e determinazione.
Fra i commenti c'è chi dice che i follower reali sono ancora di più di quelli "espliciti".
Ci piace pensare che abbia ragione 🙂
Dal 6 al 10 gennaio, questo video di Alfredo su Tik Tok, che parla di auto nuove apparentemente non "schilometrabili", ha raggiunto un risultato di views notevole, confermato dai quasi 600 commenti (ad oggi) e dagli oltre 36.000 like.
Lo stesso video, su Facebook, ha superato le 700.000 visualizzazioni. Differenze piuttosto normali, data la diversa natura dei due canali.
Quello che rende particolarmente soddisfatti, oltre alla dimensione dei numeri raggiunti da Alfredo, è la loro natura. Per un imprenditore italiano medio non è per nulla facile, su Facebook e Tik Tok, raggiungere un seguito del genere in modo del tutto organico - ovvero senza aver fatto campagne a pagamento.
Ed ovviamente senza la deplorevole pratica di comprare follower e clic, che oltre ad essere una truffa agli occhi del pubblico, perché offre un'immagine falsa della popolarità di quel profilo o azienda, non porta alcun risultato in termini di vere visualizzazioni dei contenuti, né interazioni.
Infine, chi ancora fosse tentato di ricorrere a questo stratagemma, sappia che ci sono strumenti di analisi che possono svelare l'inganno.
Perché è importante avere risultati organici? Perché le campagne pubblicitarie sono sicuramente utili, ad esempio, per promuovere eventi o vendite, ma anche le migliori generano un picco di interesse momentaneo. Mentre avere un seguito spontaneo che reagisce e commenta puntualmente ogni tua pubblicazione, è segno di un pubblico fedele e molto più interessante, perché coinvolto e reattivo. Esattamente il tipo di pubblico che, condividendo, rende i tuoi contenuti virali.
In teoria si, ma la pratica uccide molti profili di aspiranti influencer o delude imprenditori che amano semplificare (avete presente, quelli stile: "e che ci vuole, basta qualche clic!").
Gli aspetti da curare sono tanti e può accadere che in qualcuno di essi si verifichino delle mancanze, specie se non si ha una web agency al nostro servizio. Quindi, anche se si parte bene, con toni e contenuti giusti, prepariamoci a migliorare in corso d'opera, costantemente, tenendo d'occhio i feedback delle persone: reazioni, commenti e tempi di visualizzazione per i video, che indicano cosa piace (o non piace) al nostro pubblico.
Se si vuole essere i protagonisti dei nostri canali social è necessario conoscerne almeno le basi. Ci sono regole che valgono per tutti i canali ed altre, invece, specifiche per ognuno, dato che Youtube non funziona come Instagram e Tiktok non è Facebook.
Si può iniziare un percorso di conoscenza anche da autodidatti, basta cercare su Google "strategie per acquisire fan su Facebook" (o Tiktok, Instagram, etc.), per trovare numerosi tutorial di esperti di questo o quel Social (o di tutti quanti), che enumerano le strategie per far crescere la popolarità di un brand.
Non se ne sa mai abbastanza, è la verità, ma quando si ha poco tempo, come capita agli imprenditori, bisogna fare una selezione, ed ecco i nostri consigli sui concetti da ricordare e magari approfondire periodicamente.
Leggendo questo post sarà abbastanza chiaro che gestire bene un canale social per ottenere dei risultati non è roba da poco, figuriamoci se, oltre a Facebook e Tik Tok, si vuole essere presenti in modo "degno" anche su Twitter, Telegram ed ovviamente Youtube...
Diventa impossibile, per chi ha un'azienda o comunque svolge un'altra professione, tenere in piedi tutto il circo dei Social, senza un team di lavoro dedicato.
La strategia migliore è quella di scegliere il canale giusto, al massimo due, per non disperdere inutilmente energie e tempo. Pubblicare i contenuti su diversi canali e poi non rispondere ai commenti altrui perché si ha fretta, fa perdere audience. Esattamente il risultato contrario a quello che vi siete posti.
Una delle prime cose che generalmente si vuol sapere è come funzionano le visualizzazioni. Tutti desideriamo che i nostri contenuti siano visti dal maggior numero di persone, sia follower che nuovi utenti. Ma che cosa lo determina?
Lui, l'algoritmo (ovvero un codice che, per gli appassionati delle definizioni, è "una sequenza finita di operazioni, dette anche istruzioni.." da Wikipedia).
In estrema sintesi, l'algoritmo di un Social stabilisce le regole in base alle quali i contenuti vengono messi in primo piano, seguendo basicamente questi criteri:
A) Interessi degli utenti
Stabiliti monitorando ciò che le persone cliccano con frequenza.
B) Qualità del video
Favorendo quelli ben fatti rispetto a quelli mediocri.
C) Qualità e tipologia dei testi e dei link aggiunti al post del video, nel caso di Tik Tok.
I social hanno delle regole chiamate policy per ciò che è ammissibile pubblicare nel loro canale oppure no. Come i divieti di mostrare nudi o pratiche illegali, che conosciamo tutti. Ma su Tik Tok i filtri riguardano anche altre caratteristiche dei contenuti testuali, come la congruità del testo con il video. Un testo assente o poco sensato, nella descrizione del video, penalizza sicuramente il suo posizionamento.
D) Interessi (strategici ed economici) del Social stesso
Non sempre è chiaro al 100% quello che il Social decide di far primeggiare, le regole degli algoritmi non sono fisse e cambiano a seconda delle decisioni strategiche del Social.
Senz'altro vengono messi in primo piano i Creator, profili che raggiungono alte visualizzazioni e vengono remunerati dai Social stessi. Poi ci sono gli inserzionisti, che pagano per pubblicare contenuti pubblicitari ed hanno diritto alla loro fetta di visibilità.
Non possiamo controllare direttamente i fattori A e D, ma saremo accorti nel produrre immagini e filmati di qualità, bilanciandoli bene con la voce ed i giusti sottofondi musicali, oltre a testi coerenti con i video e profili con link utili a farci conoscere.
Quasi tutte le guide sulle strategie per crescere rapidamente su Tik Tok citano, fra le cose "buone e giuste" da fare: seguire i trend (le mode ricorrenti), le challenge (sfide fra utenti che si filmano in una particolare situazione), fare i balletti e scegliere i motivetti musicali più in voga. Frizzanti, potremmo dire 😉 .
Nessuno lo nega. Ma resta improbabile che un balletto funzioni per promuovere autosaloni (o tantomeno le ricerche sulle auto schilometrate che conduce Alfredo), quindi almeno noi abbiamo saltato a pié pari queste parti, concentrandoci piuttosto sull'attenzione al pubblico.
Ergo, se si siete imprenditori di questo settore, noi consigliamo di evitare le bollicine, puntando invece sull'essere naturali. Ma sempre con buoni argomenti da condividere (non solo promozioni e vendite) e curati nei dettagli, partendo da una buona qualità di audio, foto e video, non ci stancheremo mai di ripeterlo.
I video fatti "al volo", senza musica, per rispondere velocemente ad un quesito o presentare una situazione momentanea, ma di sicuro interesse per chi ti segue, vanno comunque bene. Perché hanno un valore aggiunto nei confronti della tua audience.
Se far crescere una Pagina Facebook è impegnativo, creare e gestire anche un Gruppo può diventare particolarmente oneroso, specie agli inizi. Poi si migliora, parola! Perché si prende dimestichezza con la dinamica (azioni da fare per pubblicare) e si acquisisce anche una maggiore rapidità di lettura dei commenti e dei messaggi.
Nel caso di Alfredo i follower contribuiscono attivamente anche segnalando eventuali annunci sospetti attraverso l'hastag #erroredisbaglio. Lui svolge le ricerche del caso e pubblica il risultato, con soddisfazione di tutti.
Inoltre, la Pagina serve anche come spunto per creare altri contenuti perché i followers pongono quesiti interessanti. Infatti, abbiamo recentemente creato una categoria apposita che li raccoglie, insieme alle risposte che Alfredo dà nei suoi video: LE VOSTRE DOMANDE.
I gruppi Facebook sono un ottimo mezzo per far interagire in modo collaborativo tutti i tuoi followers uniti da interessi comuni. Dentro al tuo gruppo ogni iscritto può pubblicare post (mentre sulla tua Pagina lo può fare solo chi ne ha l'autorizzazione), ecco che il tuo seguito diventa una vera community che dialoga ma può anche prendere iniziative, organizzare eventi o, comunque, essere maggiormente coinvolta nella comunicazione di messaggi e progetti del tuo brand.
Ogni community ha una vita propria, determinata dal comportamento dei suoi iscritti, ma quando è ben gestita resta fedele al brand (o al profilo) che l'ha creata ed ai suoi intenti. E l'esempio delle attività di Non prendermi per il chilometro su Facebook, serve come indicazione generale di quello che funziona:
Avere buoni argomenti - ognuno i suoi, evitando di copiare perché i plagi sul web sono facili da trovare - e saper creare / gestire il coinvolgimento delle persone.
A volte sulle nostre pagine e profili bisogna anche saper affrontare le situazioni di crisi causate da odiatori seriali (detti haters) o concorrenti sleali; in entrambi i casi hanno spesso profili falsi, quindi fra le cose da fare c'è anche quella di segnalare al Social il profilo fake.
Questi soggetti sono generalmente aggressivi e rischiano di rovinare i tuoi sforzi con commenti denigratori o comunque offensivi.
Il loro scopo, a parte sfogare le personali frustrazioni, è quello di generare i flame, ovvero le risse verbali su profili e Pagine altrui.
Guai a cadere nella loro trappola!
Per chiunque si renda abbastanza popolare, questi non sono casi isolati e bisogna saper reagire con grazia. Una caduta di stile nelle risposte, come usare toni altrettanto aggressivi o termini offensivi, rovina facilmente tanto impegno svolto sino a quel momento in pubblicazione e buona gestione delle conversazioni.
Si sa, ci vuole una vita per farsi una reputazione, ma basta poco per perdere punti. Specie se ti prendi la responsabilità di voler dare messaggi utili e costruttivi, mentre svolgi il tuo business.
Chi è in malafede non ha bisogno di fatti, per attaccare. Ma tu puoi controbattere proprio con i fatti, ricordalo.
Come disarmare un hater, concludendo: educazione, ironia e risposte documentate. Il tuo pubblico apprezzerà e sarà di aiuto per evitare ogni crisi, sia criticando l'hater che supportandoti.
Alfredo ha ricevuto un messaggio più che provocatorio di cui pubblichiamo uno stralcio, tanto per dare l'idea. Poi, omettendo i dati dell'interlocutore (per la privacy), ha condiviso gli screenshot della conversazione sulla sua Pagina Facebook, in questo post.
Commentando educatamente ma ironicamente, in pubblico, Alfredo ha mostrato di non perdere il buonumore né temere per la sua reputazione. I follower, d'altra parte, lo hanno sostenuto con numerosi commenti. Non pochi divertenti.
Difficile screditare una persona che da anni pubblica video attendibili, documentando le sue ricerche e vendendo le sue auto ed i suoi servizi in modo trasparente.
Appare chiaro anche in questo frangente che se hai dei valori e porti dei consigli utili e dei fatti, puoi permetterti di non perdere la calma in caso di attacchi. Ultimo consiglio: mai subire o cancellare i commenti negativi, è sempre bene contrattaccare, con lo stile di cui sopra.
Siamo quasi alla fine di questa prima parte, grazie per essere arrivati sino qui, l'augurio è quello di aver colto il vostro interesse e soddisfatto alcune curiosità sui Social e le loro regole.
E le regole non sono uguali per tutti. I risultati di Alfredo raccontano anche un'altra importante verità: ogni profilo, personaggio o marchio, deve saper esprimere una sua personalità. Se desideri attenzione devi essere speciale, in una parola.
Altrimenti il pubblico come ti riconosce ed apprezza, rispetto alla moltitudine di voci?
Già, ecco la questione più temuta, a volte volutamente ignorata da professionisti ed aziende che, invece, mostrano maggiore attenzione e scrupolo in altri ambiti.
Accade che molti di coloro che aprono pagine e profili sui Social aspettandosi della popolarità, non vogliano chiederselo perché la risposta appare sconfortante se, iniziando da zero, ci si paragona a personaggi o marchi famosi che esibiscono numeri "stratosferici" di follower e commenti.
D'altra parte, è una domanda legittima. Siamo in un ambiente in cui i navigatori trovano di tutto e vengono facilmente distolti da te e dai tuoi messaggi. Non solo da eventuali concorrenti o altri profili che trattano i tuoi stessi temi, ma anche da una serie di video e post basati sui loro interessi e/o messi in evidenza dall'algoritmo.
Pensiamo ai contenuti pubblicati dalle grandi aziende, che contano sul lavoro di bravi social media manager pronti a sfornare ogni giorno post dai titoli accattivanti, con foto e video di alta qualità.
O le persone famose e gli influencer, che attirano l'attenzione generale e, quindi, anche dei tuoi potenziali follower. Poi ci sono i reel/video di personaggi variegati, come comici, artigiani, orticoltori in terrazza, per non parlare di gattini ed altri cuccioli.
Avere l'attenzione delle persone, da queste parti, è davvero difficile.
Ebbene, per essere speciali c'è un cammino abbastanza normale, che presuppone innanzitutto un bel piano a tavolino (delle singole voci da mettere nel piano, parleremo nei prossimi articoli), poi la giusta umiltà ed il tempo per imparare quanto ci serve.
Se si vogliono fare i video in prima persona sarà indispensabile anche una buona dose di disinvoltura, ma ci si riesce con la pratica, filmandosi e riguardandosi per correggersi.
Importante, ripetiamo, è il rispetto per i follower, che significa leggere le reazioni e rispondere alle domande. Come ha fatto Alfredo, anzi, come sta facendo, perché il meglio deve ancora venire, come si dice 🙂 .
FINE PRIMA PARTE
Via via tratteremo tutti gli aspetti dei Social in cui noi stessi ci cimentiamo e magari saranno proprio i follower a dirci quali ritengono prioritari per loro. C'è da aspettarselo, se glielo chiediamo direttamente.
ll nostro è un pubblico attento e curioso, il migliore!