Auto Polacche e targhe estere in Italia: trucchi, rischi e alternative sicure

Come mai sempre più auto con targa polacca circolano per le strade di Napoli? È una domanda che molti si pongono e che ha portato “Striscia la Notizia” a indagare su un fenomeno sempre più diffuso. La presenza di auto con targa estera, in particolare polacca, nelle città italiane sta suscitando un acceso dibattito. È un modo per risparmiare sulle spese o una pratica che potrebbe nascondere rischi legali importanti? In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza su questo tema, basandoci sulle normative attuali e sugli approfondimenti giornalistici di Striscia

Perché così tante auto con targa polacca?

Scegliere di circolare in Italia con un’auto immatricolata all’estero, come quelle targate in Polonia, può sembrare una soluzione conveniente. Tra i principali motivi per cui alcuni residenti italiani optano per questa pratica ci sono:

  • Costi assicurativi ridotti: Le tariffe delle assicurazioni RC auto in Italia, specialmente in alcune aree, sono tra le più alte in Europa. In Polonia, invece, le polizze risultano più economiche, rendendo la targa estera attraente per chi vuole risparmiare.
  • Tassazione ridotta: Ogni Paese applica una tassazione diversa sui veicoli, e in alcuni stati europei i costi fiscali sono inferiori rispetto all’Italia. Questo rappresenta un ulteriore incentivo per chi desidera abbassare le spese annuali legate all’auto.

Ma è davvero una soluzione senza rischi? In realtà, utilizzare auto con targa estera comporta limiti ben precisi, e chi non li rispetta può incorrere in sanzioni significative

Cosa prevede la normativa italiana per le auto con targa estera?

La legge italiana, con l’articolo 93-bis del Codice della Strada, stabilisce regole precise per chi circola con un’auto immatricolata all’estero. Vediamo i punti principali:

  • Limite di tempo per i residenti: I residenti in Italia possono utilizzare un veicolo con targa estera solo per un massimo di 3 mesi dall’acquisizione della residenza. Trascorso questo periodo, il veicolo deve essere reimmatricolato in Italia.
  • Registro Veicoli Esteri (REVE): I residenti che usano un veicolo estero non di loro proprietà (ad esempio noleggiato o in comodato) per più di 30 giorni all’anno, anche non consecutivi, devono registrarlo nel Registro Veicoli Esteri (REVE) presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA). È un passaggio obbligatorio che implica la dichiarazione del titolo di disponibilità del veicolo e della durata d’uso.

Queste normative sono state introdotte per contrastare l’uso improprio di veicoli immatricolati all’estero e per evitare che i residenti in Italia sfuggano alle regole fiscali e assicurative nazionali. Per maggiori informazioni, puoi consultare la pagina del Registro Veicoli Esteri su ACI

I rischi di circolare senza rispettare la normativa

Chi non rispetta le regole può andare incontro a conseguenze piuttosto serie. Tra le sanzioni previste ci sono:

  • Multe salate: Le sanzioni economiche per chi non è in regola possono essere elevate, in alcuni casi fino a diverse migliaia di euro.
  • Ritiro della carta di circolazione: Se le autorità scoprono che il veicolo non è in regola, possono ritirare i documenti di circolazione fino alla regolarizzazione.
  • Sequestro del veicolo: Nei casi di recidiva o di violazioni gravi, le forze dell’ordine possono arrivare a sequestrare il mezzo.

Questo tipo di provvedimenti mira a scoraggiare chi cerca di aggirare le norme, proteggendo il sistema fiscale e il mercato assicurativo italiano

Le indagini di Striscia la Notizia: il caso delle auto polacche a Napoli

“Striscia la Notizia” ha dedicato diversi servizi alla diffusione di auto con targa polacca, specialmente a Napoli, sollevando l’attenzione su un fenomeno che si sta ampliando. Grazie a testimonianze locali e approfondimenti, i servizi televisivi hanno rivelato come questa pratica sia vista da molti come un modo per aggirare costi elevati, ma sollevano anche il rischio di conseguenze legali per chi non rispetta i requisiti normativi.

Con queste inchieste, Striscia ha contribuito a mettere in luce una realtà spesso ignorata, mostrando che dietro la targa estera si nasconde più di una semplice “furbizia” per risparmiare

Come evitare rischi? Scegliere l'usato sicuro e affidabile

Se il risparmio è la motivazione principale, circolare con un’auto con targa estera potrebbe non essere la scelta più sicura. Un’alternativa intelligente e sostenibile è puntare su un’auto usata, acquistata da rivenditori affidabili e con tutte le garanzie. La community di rivenditori di Non Prendermi per il Chilometro, insieme ai nostri Centri di Intermediazione Auto Usate (CIAU), offre un servizio di qualità: ogni veicolo viene verificato attentamente, garantendo un acquisto sicuro, senza il rischio di sanzioni e completamente in linea con la normativa italiana.

Con la nostra rete di rivenditori certificati, puoi trovare condizioni chiare per acquistare un usato senza compromessi sulla qualità. Questo ti consente di risparmiare senza mettere a rischio la tua tranquillità e il rispetto delle normative

Conclusione: un risparmio che può costare caro

Optare per un’auto con targa estera può sembrare inizialmente vantaggioso, ma è una scelta che comporta anche molti rischi. Le normative italiane impongono regole precise per chi vuole usare un veicolo immatricolato all’estero, e chi non le rispetta potrebbe dover affrontare sanzioni pesanti. Prima di fare una scelta simile, è importante considerare se il risparmio giustifichi i rischi e le possibili conseguenze legali.

E tu cosa ne pensi? Vale davvero la pena rischiare?

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