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Non prendermi per il Chilometro
Grazie ad un’azione di polizia, nella provincia di Bergamo, sono stati smascherati due casi di truffa per la vendita di auto usate con i chilometri scalati. Le operazioni della polizia di Bergamo, nominate “Chilometro facile” e “Wild Trade” hanno portato, a marzo e maggio del 2017, a due decreti penali di condanna per frode in commercioverso due proprietari di concessionarie che hanno ritoccato i contachilometri delle loro auto in vendita.
Truffa dei chilometri scalati a Bergamo: le indagini della polizia La polizia, nei due autosaloni, ha scoperto 65 autovetture, vendute o in vendita, a cui è stato “rifatto il trucco e parrucco”, come dichiarato dalla comandante della Polizia Stradale Mirella Pontiggia, nella conferenza stampa che si è tenuta il 9 giugno 2017 presso la Questura di Bergamo. Ai contachilometri di queste auto erano stati tolti dal 41% al 51%, la metà o quasi, dei loro chilometri reali.
Per arrivare a questi risultati la polizia ha svolto indagini a tappeto su tutti i concessionari della zona. Per scoprire i chilometri reali, hanno incrociato i documenti delle auto con quelli dei vecchi proprietari, e si sono avvalsi dell’aiuto di Alfredo Bellucci, nominato consulente tecnico per la sua esperienza nel settore.
Il lavoro di Alfredo Bellucci, negli anni, ha portato ad una maggiore sensibilizzazione delle forze dell’ordine verso il problema della vendita delle auto usate schilometrate e il suo ruolo in queste operazioni della polizia è stato fondamentale per smascherare la truffa.
Auto con chilometri scalati a Bergamo: i clienti truffati I clienti truffati, avvisati dalla polizia, hanno accolto la notizia con rabbia e indignazione perché non si erano accorti della truffa ai loro danni: 18 di loro hanno esposto querela per truffa verso i due salonisti, gli altri hanno trovato un accordo con i due concessionari. Tutti hanno ottenuto il risarcimento del danno. Alcuni si sono tenuti l’auto ricevendo la differenza di prezzo che avrebbero pagato se i chilometri non fossero stati scalati, altri invece hanno restituito l’autovettura ed hanno ottenuto, dalle concessionarie, i soldi spesi per l’acquisto dell’auto più un risarcimento per il danno subito. La polizia ha emesso a marzo e maggio due decreti penali di condanna, di 15000 e 7000 euro, verso i concessionari fraudolenti.
Per i clienti accorgersi della truffa non è una cosa così semplice, come lo è manomettere i contachilometri. Le indagini, infatti, non sono partite da segnalazioni di clienti, ignari di tutto, ma sono state un’iniziativa degli agenti che hanno controllato diversi autosaloni, molti dei quali trovati in regola. Occorre sempre fare molta attenzione: durante la conferenza stampa, il comandante della Polizia Stradale ha suggerito di rivolgersi alle forze dell’ordine in caso di fondati sospetti, perché così possono procedere all’accertamento dei chilometri avviando delle indagini.
La certezza assoluta sui chilometri delle auto usate messe in vendita non è possibile averla. Si può essere più tranquilli dell’acquisto solo se ci troviamo di fronte un interlocutore di cui ci fidiamo e che ci metta nella condizione di fare un acquisto consapevole: “Sarebbe bastato a quegli acquirenti ignari, chiedere qualche documento in più, per esempio il verbale di consegna del veicolo dove risultava il chilometraggio e lo stato d’uso del veicolo” ha dichiarato Alfredo Bellucci. I concessionari non sono tenuti a fornire tutta la documentazione, deve essere l’acquirente a richiederla. Un venditore onesto ti mette nella condizione di avere tutte le certezze per poter fare un acquisto consapevole, purtroppo chi non sa queste cose spiana la strada a chi vuole truffare.
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