Per capire come sta andando il nostro mercato, è indispensabile conoscere come evolvono le persone che ne fanno parte. Ci aiutano studi come quello di Blue Data, sui consumatori - nel nostro caso gli automobilisti - che appaiono evidentemente più informati rispetto al passato, grazie ai molti canali, soprattutto social media, sui quali possono raccogliere notizie ed offerte, ma la ricerca svela anche la vulnerabilità insita nella ricerca compulsiva ed eccessiva.

I consumatori si informano. Ma come?

I tanti contenuti consultati sullo smartphone, spesso velocemente, sono appena sbirciati e di rado approfonditi; le persone quindi ne ricavano informazioni generiche o parziali, che rischiano di generare opinioni superficiali e incomplete.

Lo testimoniano negli anni gli esempi di commenti e messaggi disinformati, che il nostro Alfredo Bellucci condivide puntualmente nella sua community su Facebook, generando sempre reazioni interessanti da parte dei follower che hanno constatato nel tempo la validità dei suoi contenuti.

Affrontare queste lacune facendo divulgazione e documentando puntalmente ogni affermazione, è il solo modo per prevenire obiezioni e/o argomentare le giuste risposte, quando ci si confronta con consumatori sensibili alle tematiche, si, ma non troppo aggiornati.

Che cosa cerca il consumatore-automobilista in un venditore

Sempre secondo Blue Data, sui social e soprattutto durante l'acquisto, l'automobilista - consumatore che si sta confrontando con un venditore, vuole sentirsi protagonista delle scelte e al centro dell'esperienza. Da rilevare che semplicità nelle operazioni e piacevolezza dell'esperienza, risultano essere i due desideri principali.

Tra le aspettative di chi acquista, inoltre, cresce l'importanza dell'eticità del venditore. Ovvero si prediligono marchi che dimostrano di rispettare e tutelare non solo i clienti, ma anche i dipendenti ed i fornitori, e che rispettino l'ambiente.

Il 76% predilige la qualità (o il rapporto qualità-prezzo)

Da una ricerca di Ernst&Young sull'evoluzione delle abitudini dei consumatori negli ultimi anni:

La qualità, per il 76% del campione di consumatori intervistati, è anche il principale valore per cui si è disposti a spendere di più per un bene o servizio. Inoltre, nel rapporto con il venditore, il cliente si aspetta supporto e disponibilità, ma senza invasione nella sua vita privata.

Nello specifico, il 54% vorrebbe avere la possibilità di contattare il brand/venditore direttamente in modalità omnicanale (whatsapp, in genere) per ottenere informazioni.

Secondo l'esperienza sul campo, il risparmio è ancora un fattore importante

L'argomento "risparmio" nella fase di acquisto di un'auto usata, lo abbiamo trattato in questo articolo, senza giri di parole. Perché siamo d'accordo nel ritenerlo un obiettivo sacrosanto, ma quando diventa un bisogno esasperato, mette l'acquirente in una posizione vulnerabile verso le truffe. Leggere per credere 😉 .

Anche nel nostro settore è in aumento la ricerca di qualità e servizio completo

Come per il resto dei consumatori, anche per gli automobilisti è sempre più importante sentirsi comodi e sicuri, per dirla in due parole. Lo dimostra, nel nostro caso, la crescita costante del servizio Acquista Tranquillo e la soddisfazione dei clienti, testimoniata dalle loro recensioni. (Ne mostriamo alcune di seguito).

Questo servizio, infatti, prevede l'assistenza totale del cliente, dalla ricerca del veicolo ai controlli certificati, fino alla consegna a casa sua, dell'auto che desiderava.

Un'esperienza concreta

Un esempio di come il servizio viene svolto, lo abbiamo documentato in questo articolo del quale riproponiamo il video.

Questa testimonianza ha avuto su Facebook un notevole riscontro: oltre 675.000 visualizzazioni e quasi 400 commenti.

Ad ulteriore conferma del fatto che per acquisti importanti come quello di un'auto, le persone hanno decisamente bisogno di poter contare su chi offre loro chiarezza, assistenza e tutela a 360 gradi.

Ancora due consigli sul "come" informarsi

Giusto due, che non ci stanchiamo mai di ripetere:

  1. Quando leggete/vedete sui social o su qualsiasi sito, un'offerta di auto che vi interessa, verificate la targa, prima di contattare il venditore.
  2. Cercate sempre su vari siti, recensioni sui venditori e controllate i profili di chi le lascia, per essere certi che siano veritiere. (Ce ne sono di false, ma si possono individuare).

Siamo qui, per ogni altro consiglio e informazione utile 🙂 e buoni acquisti a tutti!

Grazie alle investigazioni di Alfredo abbiamo visto, negli anni, la grande quantità di annunci farlocchi che possiamo trovare online cercando un'auto usata.

Ci sono casi in cui scoprire che il contachilometri è stato manomesso sarebbe il minore dei problemi perché poi fai una visura con CARFAX e scopri - come in un video recentemente pubblicato - che il veicolo apparentemente perfetto, è stato gravemente sinistrato (negli USA), poi esportato, rimesso a posto ed immatricolato in Italia senza che nei nuovi documenti ci sia traccia dell'incidente subito.

Ma questo annuncio contiene quella che alcuni definirebbero una "chicca" 😀

Vediamo infatti che fra le garanzie che il venditore offrirebbe, c'è anche un CERTIFICATO DEL NON PEGGIO che non poteva sfuggire all'occhio indagatore del nostro Bellucci.
Ecco quindi il post sulla sua Pagina, con i commenti che potete immaginare.

Scappano non pochi sorrisi, vedendo quel che hanno da dire i follower. Se volete divertirvi a leggerli o a partecipare, cliccate sul post e dite la vostra.

Qui postiamo due degli screenshot che Alfredo ha condiviso su Facebook, che mostrano alcune specifiche dell'annuncio e il suo messaggio al venditore, ovviamente condito della solita ironia: "Ne compro 10, aspetto Iban 😀 ".

Ma cosa significa il Certificato del Non Peggio? Possiamo ragionevolmente ipotizzare che sia una maldestra traduzione di un annuncio pubblicato all'estero.

Ovviamente si tratta di un'offerta da non considerare affatto, ma se proprio vi innamorate dell'auto proposta, allora indagate a fondo e non mandate MAI acconti!

Nel primo articolo sull'argomento abbiamo messo in luce i risultati su Facebook e Tik Tok di Alfredo Bellucci, analizzando gli ottimi risultati dell'anno 2023, perché desideriamo condividere con altri operatori del settore l'interesse per queste attività online, ormai imprescindibili e riteniamo che anche coloro che abbiamo scarso tempo da dedicare alla parte teorica, o semplicemente amino andare subito al sodo 😀 possano apprezzare un esempio concreto, piuttosto che un tutorial.

Alfredo Bellucci ed i social media

L'esperienza di Alfredo sui Social Media merita di essere raccontata perché mostra non solo come riuscire a raggiungere un vasto pubblico, ma soprattutto come farlo in modo organico - ovvero senza pagare campagne pubblicitarie per ottenere like e visualizzazioni.

Una tale crescita richiede anni, coerenza e costanza, ma il risultato finale è senz'altro più interessante, dato che il pubblico che ci scopre e ci apprezza spontaneamente è più fedele ed attivo nel commentare e condividere.

Ma mi Like? E quanto mi Like? (Crescere la visibilità)

Google lo sa, le ricerche di ogni professionista o imprenditore che decida di occuparsi degnamente dei propri canali social vertono sempre su questi argomenti: come ottenere like, commenti e condivisioni (la famosa viralità) di post e video.

Per chi vuole cominciare bene da subito, in genere la migliore scelta è cercare la collaborazione di professionisti specializzati nel SMM (Social Media Marketing), che monitorano il pubblico ed aiutano a studiare un buon calendario editoriale, creano post con immagini o video e moderano i commenti nelle Pagine e nei gruppi.

Alcuni invece, come Alfredo, decidono di attivarsi sui Social in prima persona. In seguito lui stesso ha creato un team di sviluppo ed analisi per i suoi contenuti digitali, a cominciare dal sito web, ma su Facebook e Tik Tok, i canali che privilegia per le sue divulgazioni, continua a metterci la faccia, come ama dire, col suo tono e lo stile assolutamente personale.

Vale più lo stile personale o la competenza in digital marketing?

Come abbiamo già documentato nel primo articolo, la competenza in materia di gestione dei Social Media non funziona da sola, serve essere incisivi, avere il giusto "tono di voce" e la capacità mantenere l'attenzione di un pubblico sempre più bombardato da contenuti.

Il pubblico infatti è volubile, ma lo sono anche gli algoritmi di Facebook, Tik Tok etc. dai quali dipende una bella fetta dei risultati in visibilità e anche se vi avvalete di collaborazioni esterne, solo conoscendo le regole base del digital marketing potrete partecipare alle scelte sui contenuti e analizzare i dati di views e interazioni, in modo consapevole.

Se vuoi studiare, inizia dalla stessa piattaforma.

Ogni piattaforma social ha un'area dedicata a corsi e tutorial che ci indicano come sfruttarla al meglio per espandere e consolidare un business.

Fra i tanti corsi disponibili online, Meta ne offre alcuni gratuiti e ben strutturati, che partono da livelli base fino ai corsi certificati che potrebbero interessare chi, anche internamente all'azienda, volesse occuparsi direttamente di queste attività su Facebook, Messenger, Instagram e WhatsApp (che al momento sono i Social maggiormente frequentati dai fan e dagli operatori del settore automotive).
I corsi gratis di Meta li trovate qui:

corsi meta

Continuando la nostra narrazione, tra il teorico e l'esempio pratico...

4 punti base per avere successo sui Social Media

Possiamo dire che le regole auree per far crescere organicamente un canale o una pagina sui Social Media, sono fondamentalmente 4:

1) Conosci il tuo pubblico

Leggi tanto, prima di scrivere. Leggi i commenti dei tuoi follower o comunque delle persone che vorresti attirare. Li trovi sulle Pagine e nei gruppi dedicati al settore di tuo interesse. Prenditi il tempo di capire quali sono i temi a cui prestano maggiore attenzione ed immagina come potresti soddisfarli allo stesso modo o ancora meglio, con le tue risorse e competenze.

2) Crea contenuti stimolanti, racconta il tuo business, invece di spammarlo

Attirare e gratificare le persone implica pubblicare post coinvolgenti. Evita di postare sui Social solamente link ai tuoi prodotti o servizi, senza alcun commento. Alle persone non piace rendersi conto di servire solo da spettatori del tuo business e piano piano ti abbandoneranno.

Piuttosto, parla del lavoro descrivendolo come "esperienza", dove invece di promuovere il tuo business, lo racconti, aggiungendo caratteristiche che siano un valore, un vantaggio, per il tuo potenziale cliente o comunque follower.

Ogni quanto pubblicare? La periodicità delle pubblicazioni dipende dal contesto e dal pubblico, per alcuni conviene postare quotidianamente, per altri bastano uno o due post la settimana, ritenuta la quota media per mantenere l'attenzione di chi vi segue ed attrarre nuove persone.

3) Interagisci con i fan e disarma gli hater

Dopo aver pubblicato un post non rispondi ai commenti dei tuoi follower? Non va bene, a nessuno piace essere totalmente ignorato, quindi il tempo per rispondere ai commenti, ed in tempi rapidi, va messo in conto. Sii gentile e controllato quando sei provocato, la community apprezzerà sempre uno stile assertivo ed educato.

L'ironia e le battute vanno sapute dosare come le spezie e, allo stesso modo, rendono le conversazioni o gli stessi post sicuramente più accattivanti. Tutti amiamo chi ci strappa un sorriso in modo intelligente.

I commenti offensivi o comunque negativi verso la persona e/o l'attività sono un fenomeno tristemente diffuso, col quale si devono confrontare tutti coloro che attirano un vasto interesse. Gli hater sono sempre attivi ed Alfredo ne sa qualcosa, avendo pure affrontato e vinto cause civili e penali, nate proprio sui Social.

Ne abbiamo parlato nel primo articolo, riportando degli esempi di come l'ironia e la chiarezza di informazioni siano stati, per lui, la migliore arma contro commenti o anche messaggi diretti che vanno dall'offensivo al minaccioso.

Case history dell'ultima ora, a proposito di hater

Tanto per restare aggiornati: ecco una pessima recensione sul servizio ACQUISTA TRANQUILLO, pubblicata proprio in questi giorni su Google. Si capisce che non è stata fatta da un cliente che si lamenta dell'esperienza negativa, ma da una persona con intenti meramente offensivi.

Alfredo decide di condividerla sulla Pagina Facebook di Non prendermi per il chilometro, tanto per capire in modo estremamente diretto che cosa ne pensa la community.

Per completezza delle informazioni, va detto che su Google le recensioni positive ricevute da Alfredo per questo servizio, sono il 98%, quindi la condivisione di recensioni negative o offensive, è un buon modo di "disarmare" chi vuole attaccare, mettendolo a confronto con le opinioni altrui.

Tutti i commenti (oltre 130 ad oggi) sono visibili sul post, qui ne mettiamo solo alcuni a dimostrazione delle reazioni ottenute. A parte coloro che hanno già avuto un'esperienza di acquisto positiva e possono testimoniarla, è gratificante leggere anche gli attestati di fiducia di chi non è ancora cliente, ma ha deciso che lo sarà.

4) Monitora l'andamento ed aggiusta il tiro

Possiamo facilmente vedere sotto ad ogni post il numero di visualizzazioni e commenti ottenuti, come anche quanti like alla pagina o al canale abbiamo ricevuto in un certo lasso di tempo. Se i dati sono soddisfacenti, molti si accontentano di questa breve occhiata e passano ad occuparsi di altro. La mera conta delle visualizzazioni totali è, di fatto, un report sintetico.

La riflessione che viene spontanea in questi casi è: se hai fatto bene sinora agendo "di pancia", senza strategie e controllando superficialmente i risultati, immagina quanto potresti fare meglio monitorando i dati in modo approfondito!

Ovvero in modo analitico, filtrando i dati numerici con criteri che aiutano a definire meglio la dinamica dei risultati stessi ed il comportamento del pubblico.

Il primo vantaggio che si ottiene controllando i dati (definiti insight su molte piattaforme) è quello di capire come investire meglio il nostro tempo in futuro, evitando di creare e pubblicare contenuti che non attirano interesse. Ovviamente la stessa analisi rivela anche quale contenuto ha funzionato e per quanto tempo, se l'invito a cliccare su un link è stato seguito e quante volte.

I dati rivelano cosa c'è veramente dietro un semplice post: lavoro, aspettative, soddisfazione del pubblico (o critiche)... Un vero mondo dietro a quello della bacheca del Social, niente affatto virtuale, ma concreto e cristallino, potremmo dire spietato, nei numeri che restituisce senza tanti complimenti...

Qualche parola in più sull'analisi dei risultati

Ogni piattaforma ha l'area dedicata ai report sulle visualizzazione e le interazioni. Qui prendiamo ad esempio quella di Meta, che gestisce Facebook e Instagram.

Iniziamo mostrando come possiamo scegliere di vedere solo alcuni risultati alla volta, escludendo o includendo le colonne dei filtri a piacimento. Aiuta a fare osservazioni mirate ed anche a non perdersi, per chi è alle prime armi, nel marasma di cifre altrimenti visualizzate, se includete tutte le colonne disponibili.

La prima voce del menu generale, situato a sinistra, è la visione PANORAMICA, rappresentata con numeri e curve sul grafico. Possiamo poi scegliere il periodo da esaminare, nella casella in alto a destra.

Copertura, Views e Impression

I numeri delle visualizzazioni, da soli, ci raccontano parte della storia, ma si inizia da qui per decidere che cosa approfondire. Nell'immagine seguente, per esempio, si nota subito che in febbraio i nostri contenuti hanno avuto una copertura minore rispetto ai mesi passati.

La copertura si riferisce al numero di utenti unici che hanno visto un post, mentre le impression per i post e le views per i video, tracciano il numero complessivo di volte in cui quel contenuto è stato visualizzato. (In parole povere: se un post è stato visto da 100 persone, ma tra queste 100 persone, 50 lo vedono due volte, avremo: copertura=100, impression=150).

Altro dettaglio da notare, in fondo a destra troviamo i risultati totali sia organici che derivanti da eventuali campagne a pagamento (le inserzioni). Nel nostro caso il secondo valore è 0 perché Alfredo ha scelto di crescere con la divulgazione e non con la pubblicità, per via della tipologia dei suoi contenuti, che hanno anche una valenza sociale.

Allora le campagne pubblicitarie non vanno bene?

Certo che si, dipende dall'oggetto delle stesse e dalle vostre scelte di immagine e di marketing, per dirla molto sinteticamente (ci torneremo sopra in un articolo dedicato). Anche Alfredo potrà scegliere di attivare una campagna pubblicitaria se e quando lo riterrà opportuno, per esempio per promuovere un grande evento atto ad interessare anche un pubblico più vasto dei follower che già lo conoscono.

Avere una linea ed uno stile coerenti è importante, ma quando si hanno responsabilità e salari da pagare ogni mese, come ogni imprenditore, è giusto mettere in campo tutte le buone strategie e gli strumenti utili - come il digital marketing - allo scopo di consolidare l'immagine aziendale, aumentare i contatti e fare cassa, per mantenere fede alle responsabilità.

Perché un contenuto viene visualizzato meno ed altri di più?

Come dicevamo nel primo articolo, le regole per la distribuzione dei contenuti nei feed degli utenti, le stabilisce la piattaforma social secondo diversi criteri di cui abbiamo solo un parziale controllo. Per gli interessati, li abbiamo scritti in questo paragrafo del precedente articolo, ma ribadiamo almeno una semplice riflessione: anche facendo del nostro meglio, a volte i nostri contenuti vengono divulgati in misura minore perché di fatto abbiamo concorrenza.

Non ci dimentichiamo che su quel Social non siamo gli unici a parlare di un certo argomento o anche se lo fossimo, non siamo i soli ad avere qualcosa da dire, fra i tanti argomenti e soggetti che rientrano fra gli interessi del nostro pubblico. Essi sono, di fatto, concorrenti nella corsa alla visibilità dei contenuti che appaiono al nostro pubblico.

E quando i concorrenti postano più contenuti o fanno campagne a pagamento per ottenere maggiore visibilità, è ovvio che i loro post e video saranno diffusi in maniera decisamente maggiore rispetto agli altri, per cui succede che anche un buon contenuto ottenga meno visualizzazioni.

Ma anche in questo caso abbiamo un dato "consolatorio": quando un contenuto funziona, nonostante sia stato meno diffuso dal Social, ottiene comunque sempre un buon numero di reazioni e condivisioni.

Che cos'altro possiamo notare nei dati della panoramica?

Che sebbene in febbraio ci sia stata una minore copertura, abbiamo avuto un notevole incremento delle interazioni ed un numero piuttosto alto di click sui link. Possiamo dire di essere soddisfatti, sin qui.

Però non basta, perché adesso è il momento di passare ai report analitici, che ci mostreranno altri numeri, ma divisi per contenuti, tempistica e tipo di reazioni.

Utilizzando quindi i filtri desiderati, scendiamo alla voce CONTENUTI, che ci mostra ogni singolo post o video che abbiamo pubblicato in un dato periodo. In questa porzione vediamo due video che hanno avuto buoni risultati e possiamo osservare la differenza fra i due valori IMPRESSION e COPERTURA che abbiamo spiegato prima.

Esempi di utilità delle analisi

Tempo fa abbiamo analizzato 6 mesi di risultati di tutti i video pubblicati da Alfredo su Facebook. Ne è emerso piuttosto chiaramente che le dirette non riscuotevano un gran successo, sia in visualizzazioni che in interazioni e ci ha un poco sorpresi, dato che in molte dirette si trattavano argomenti simili ai video solitamente pubblicati e che sempre riscuotono da buoni ad entusiastici risultati.

Le ragioni possono risiedere nel format, in questo caso. Ovvero nella modalità in cui viene costruito il video, contenuti a parte, che piace o non piace al nostro pubblico specifico. E questo lo si capisce mettendo a confronto i dati dei vari contenuti, per un lasso di tempo abbastanza lungo da darci un feedback certo.

Fa parte del saper ascoltare e leggere le reazioni dei follower ed aggiustare il tiro. Da qui, infatti, la scelta di privilegiare altri tipi di video rispetto alle dirette.

Ma è meglio un post al giorno o uno la settimana? E perché?

Le regole generiche di Facebook suggeriscono di pubblicare un post almeno due o tre volte la settimana. Sicuri che sia valido SEMPRE?
Ci sono casi in cui vale la pena dedicare più tempo a leggere i commenti ed a rispondere ai follower, sotto ad un post che sta generando interesse, piuttosto che prepararne un altro nuovo.

L'immagine precedente mostrava due video con buoni risultati, pubblicati entrambi il 23 febbraio. Se li esaminiamo uno ad uno, vediamo anche l'andamento nel tempo delle visualizzazioni, nello screenshot successivo.
L'interesse verso questo video continua a crescere anche dopo due settimane e più dalla pubblicazione, come mostra la curva del grafico. Nel post non c'erano link da cliccare (ecco come mai quel risultato è vuoto), ma si sono susseguiti commenti e condivisioni con una percentuale decisamente superiore ad altri video.

In casi come questi si può anche decidere di rallentare la pubblicazione di altri contenuti per seguire meglio la discussione (391 commenti sino ad oggi su questo video e poco meno di 200 sull'altro video pubblicato lo stesso giorno).

Facile immaginare quanto tempo richieda gestire la conversazione con un'audience tanto vasta. Ma va gestita, perché è parte integrante del lavoro. Una parte a volte trascurata perché erroneamente si pensa che il risultato finale sia la visibilità. Ma è solo il punto di partenza, dove il vero traguardo invece è raggiungere la fedeltà, che si ottiene soddisfacendo il pubblico.

Al meglio che si può, ovviamente. Ma sempre pronti a spostare l'asticella del meglio un poco più avanti 🙂

Sono tantissimi gli automobilisti che nei commenti o nei messaggi diretti, chiedono ad Alfredo di effettuare delle verifiche su questa o quest'altra auto, fornendo le targhe. Non si può fare per tutti, ci vorrebbero 20 persone come Alfredo al lavoro quotidianamente, per accontentare ogni richiesta, ma sono comunque sempre numerosi i casi portati alla luce in questi video. Qui ne abbiamo uno interessante, praticamente un appello da parte di una persona che tiene all'etica.

Il vecchio proprietario di una Giulia, nota un annuncio in cui è stata appena messa in vendita, ma gli viene un dubbio: il nuovo proprietario sa del sinistro che l'auto ha subito nel 2021?

Quindi contatta Alfredo affinché segnali questo caso sui social, dove grazie alle condivisioni ed alle visualizzazioni, si possa mostrare ad un vasto pubblico la documentazione del mezzo e magari risalire in tempi brevi all'ultima persona che ha acquistato l'auto.