Una delle più grandi truffe della storia: che cosa ci insegna?

In materia di lotta alle truffe potremmo aprire un'accademia 😀 e ci piace approfondirne ogni aspetto, divulgare e condividere le nostre ricerche. Che oltre a mostrare numeri e fatti, ci danno importanti lezioni su come proteggersi da raggiri di ogni tipo.

La truffa dello schema Ponzi

Alfredo Bellucci apre oggi il nostro argomento preferito spiegando lo schema Ponzi, una delle frodi più riuscite della storia, perché ha fatto leva su una pulsione fortissima nell'essere umano: il bisogno di credere nei facili guadagni.

Questo bisogno porta l'individuo ad essere facilmente vulnerabile alle truffe in ogni compravendita, a maggior ragione nel nostro settore, in cui ci sono sempre automobilisti in cerca dell'affarone e truffatori esperti, pronti ad approfittarne.

Lo schema dell'imbroglio

Sentiremo nel video il riassunto dell'incredibile storia di come Carlo Ponzi abbia avuto l'idea e di come, una volta venuta alla luce, la sua "invenzione" sia diventata in tutto il mondo l'emblema stesso della truffa.

Gli amanti degli approfondimenti apprezzeranno la lettura di questo ottimo articolo di Risk Compliance da cui abbiamo tratto l'immagine successiva che ne mostra nei dettagli lo schema:

Lo Schema Ponzi, i red flags e il sistema piramidale

Credits immagine: www.riskcompliance.it

Riportiamo un passo dell'articolo, che seppure riferito al mondo della finanza, descrive le vulnerabilità degli investitori, che poi sono le stesse che riscontriamo anche negli automobilisti in cerca di affaroni d'oro:

"Nel dettaglio, come mostra la finanza comportamentale, le nostre decisioni sono esposte a numerosi errori di percezione e trappole comportamentali, tra cui(1):

Paura del rimpianto e herding behaviour: nell’anticipare il rimpianto per eventuali decisioni sbagliate, gli individui possono scegliere di non modificare il proprio portafoglio anche quando sarebbe auspicabile (immobilismo), ovvero possono imitare (herding behaviour) i comportamenti più diffusi al fine di condividere con altri la responsabilità di una scelta eventualmente sbagliata. Dopo aver preso una decisione rivelatasi sbagliata, gli individui tendono ad attribuire ad altri la responsabilità delle proprie scelte per ridurre il “rimpianto” (cosiddetto attribution bias).

Percezione del rischio e propensione al rischio: fattori molto soggettivi e influenzati da molteplici variabili. A tal riguardo, è opportuno che un investitore non si lasci convincere da esperienze fatte da amici/parenti o da rendimenti passati in quanto, la percezione altrui del rischio potrebbe non coincidere e i rendimenti passati potrebbero non si ripetersi;

Istinto e scorciatoie di pensiero: le c.d. “euristiche” sono “scorciatoie” mentali che semplificano un problema agevolando la decisione. In questo senso, stimare la probabilità che un evento accada può sembrare molto facile ma, in realtà, le scorciatoie conducono spesso a commettere errori e anche quando le probabilità sono note, numerose trappole possono indurre a errori di percezione;

Ottimismo e Overconfidence: fare previsioni troppo ottimistiche o fidarsi troppo delle proprie capacità di valutazione può indurre a sottoscrivere investimenti ad alto rischio anche quando si è fortemente avversi alle perdite;

Framing effect: il c.d. “inquadramento” è il modo in cui l’informazione viene rappresentata, può deviare l’attenzione del lettore sulle informazioni ritenute rilevanti e distorcere il suo atteggiamento verso il rischio.

La lezione da imparare

Alfredo lo ripete da anni nei suoi video, ma lo ha detto anche Ponzi stesso quando fu arrestato. Lo ribadiamo una volta ancora:

Se l'affare è troppo bello per essere vero, molto probabilmente non è un affare.

Infine, potrebbe interessarvi questo articolo che parla delle vulnerabilità a cui si va incontro in caso di acquisto di un'auto e di che cosa vogliono oggi gli automobilisti: risparmio o fiducia?

Sono in arrivo altri video di Alfredo sull'argomento, che ci faranno entrare nei meandri di questo ed altri imbrogli ben costruiti.

Continuate a seguirci e per domande e commenti siete i benvenuti nella Community di NON PRENDERMI PER IL CHILOMETRO su Facebook 🙂

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