C’è chi compra un AirTag per non perdere le chiavi di casa, chi lo mette nello zaino dei figli per sentirsi più tranquillo, chi lo nasconde in valigia prima di un viaggio.
L’Apple AirTag nasce con questo obiettivo: offrire sicurezza con un piccolo disco bianco grande quanto una moneta. Costa poche decine di euro e promette di farti ritrovare tutto.
Immagina la scena.
Il ladro noleggia oggi un’auto in aeroporto. La usa per un paio di giorni, il tempo di duplicare le chiavi e nascondere un AirTag ben celato nell’abitacolo. Poi riconsegna il veicolo come se nulla fosse.
Passano alcuni giorni. Dal telefono, il ladro vede riattivarsi il segnale dell’AirTag: l’auto esce dal deposito, viene affidata a un nuovo cliente e si rimette in marcia. Lui la segue a distanza, senza fretta.
Quando la vettura viene parcheggiata dal nuovo utilizzatore, il ladro si avvicina, tira fuori il secondo mazzo di chiavi (quello clonato) e parte con l’auto. Nessun vetro rotto, nessun allarme: solo tecnologia e attesa.
Non è fantasia. Negli Stati Uniti, una maxi-indagine durata tre anni ha smantellato una banda che con questo metodo ha rubato oltre 80 veicoli in Florida, Texas, Georgia e altri stati.
Le vittime erano soprattutto grandi Suv americani: Cadillac Escalade, GMC Yukon e Chevrolet Suburban. Auto di lusso, facili da rivendere dopo aver cambiato i numeri di telaio e facendosi pagare in contanti, senza lasciare tracce.
La forza di questo sistema non stava in chissà quali tecnologie segrete. Stava nella banalità. Bastava un AirTag da scaffale e un duplicatore di chiavi.
Questo episodio rivela un meccanismo psicologico molto comune: il bias della falsa sicurezza.
Pensiamo che un oggetto “smart” sia solo un alleato. Lo usiamo per sentirci protetti. Dimentichiamo che chiunque può usarlo al contrario, trasformandolo in un’arma.
Lo stesso strumento che ti aiuta a ritrovare le valigie smarrite in aeroporto può diventare il complice perfetto di un ladro.
Oggi non basta più chiudere la portiera o attivare l’allarme. Serve consapevolezza.
• Controlla l’abitacolo quando noleggi o acquisti un’auto usata.
• Verifica che non ci siano dispositivi estranei, come localizzatori nascosti.
• Affidati a rivenditori certificati, che rispettano protocolli seri di verifica.
Conoscere queste storie non elimina il rischio, ma cambia la prospettiva.
Non guardi più l’AirTag come un innocuo gadget. Lo vedi per quello che è: uno strumento neutro, che può salvarti o fregarti. Dipende da chi lo usa.