A Napoli i Carabinieri hanno smantellato la cosiddetta “banda dell’AirTag”, responsabile di almeno 22 furti di auto e moto di lusso.
Il loro metodo era semplice ma efficace: nascondere un piccolo GPS o un AirTag nei paraurti e negli specchietti retrovisori per pedinare i veicoli e rubarli al momento opportuno.
Ne avevamo già parlato sul nostro blog, spiegando come questo sistema criminale si stia diffondendo anche in Italia. L’operazione di Napoli conferma che non si tratta di teoria, ma di una realtà concreta.
I ladri prendono in affitto un’auto di fascia alta, così da poter agire senza destare sospetti.
Durante il periodo di utilizzo nascondono un piccolo GPS o AirTag, spesso nel paraurti o nello specchietto retrovisore, punti difficili da controllare.
Con strumenti elettronici specifici duplicano o rigenerano le chiavi digitali del veicolo.
Dopo aver riconsegnato l’auto a noleggio, monitorano i movimenti del veicolo tramite smartphone.
Aspettano che l’auto sia parcheggiata in un luogo isolato o prevedibile, la aprono con le chiavi clonate e la portano via senza fretta.
Ispeziona regolarmente paraurti, specchietti e zone meno visibili. Se noti oggetti sospetti, meglio non sottovalutarli.
Su iOS e Android esistono funzioni che segnalano la presenza di AirTag non associati al tuo account: attivale sempre.
Non lasciare l’auto sempre nello stesso parcheggio per lunghi periodi. Meglio un box o un’area videosorvegliata.
La vicenda di Napoli dimostra che i ladri non agiscono più solo con arnesi da scasso, ma con strumenti tecnologici avanzati.
Conoscere il modus operandi e adottare alcune semplici precauzioni può ridurre in modo significativo il rischio di furto.
👉 La buona notizia è che bastano poche accortezze per trasformare la tua auto da facile bersaglio a scelta complicata.