Il prezzo della verità nel mercato dell’auto

“Non Prendermi per il Chilometro” nasce per fare chiarezza.

Mostra i fatti, spiega i meccanismi, evidenzia gli inganni, divulga strumenti per riconoscerli.

Fa ciò che in un mercato sano dovrebbero fare tutti: rendere l’informazione accessibile e la conoscenza condivisa.

Eppure, proprio per questo, divide.

C’è chi lo considera un progetto di educazione civile applicata all’automotive, e chi lo descrive come un’attività “infame” che disturba gli affari.

È il vecchio riflesso culturale italiano: scambiare la trasparenza per accusa, la chiarezza per arroganza, la divulgazione per delazione.


Spiegare, mostrare, evidenziare, divulgare, informare — non è infamare

Spiegare significa rendere comprensibile ciò che altri complicano apposta.

Mostrare vuol dire mettere in luce ciò che qualcuno preferiva restasse nascosto.

Evidenziare è separare il dettaglio dal rumore, senza distorcere il quadro.

Divulgare è condividere conoscenza, perché ciò che pochi sanno non protegge nessuno.

Informare è riferire fatti: non commentarli, non amplificarli, ma restituirli nella loro verità semplice.

Infamare, invece, è altra cosa: è usare la verità come un coltello, non come una chiave.

È puntare il dito, non illuminare la strada.

Chi informa non infama — fa ordine.

E chi vive nel disordine, l’ordine lo percepisce come un’aggressione.


La cultura del sospetto 

Nel nostro Paese, chi denuncia un inganno diventa spesso più scomodo dell’inganno stesso.

Non perché sbagli i toni, ma perché rompe un equilibrio comodo: quello tra il “meglio non sapere” e il “così fan tutti”.

È un modo di difendere l’abitudine alla confusione, che rende illeciti e incompetenti indistinguibili.

Eppure il cause related marketing — un’impresa che lega la propria attività a una causa sociale — non è ipocrisia, ma progresso.

Riduce l’asimmetria informativa, combatte il “mercato dei limoni”, alza la qualità media del sistema e la fiducia tra chi compra e chi vende.

Dove cresce la conoscenza, l’inganno perde ossigeno.


La morale rovesciata

La vera infamia non è dire la verità: è fingere di non vederla.

Chi difende il silenzio per convenienza dimentica che anche chi viene truffato ha diritto a lavorare con dignità.

Non c’è moralismo in questo — c’è economia sana.

Un mercato pulito è un mercato più ricco per tutti.

“Non Prendermi per il Chilometro” non giudica, chiarisce.

Non accusa, spiega.

Non punisce, ma distingue.

E nel farlo scioglie il grigio dell’ambiguità, lasciando emergere i colori veri: il bianco della fiducia e il nero della frode.

Chi ci chiama infami, in realtà, rivela solo quanto tema la luce.

Ma dove la conoscenza cresce, il sospetto si spegne.

E il mercato — finalmente — respira.

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