Quando il compratore diventa truffatore

La storia (vera) del “danno al motore” che non esisteva


1. LA SCENA: IL PERFETTO ACQUIRENTE

Hai lucidato l’auto, controllato i documenti, preparato il contratto.

L’annuncio ha funzionato: un potenziale acquirente ti chiama, si presenta educato, deciso, “uno che capisce di macchine”.

Arriva all’appuntamento con due amici. Uno di loro — lo dice lui stesso — è “un meccanico di fiducia”.

Vuole solo dare un’occhiata al motore.

Apri il cofano, loro osservano con aria tecnica.

Il “meccanico” si muove tra i cavi e le vaschette, tocca, annuisce.

L’altro ti fa domande: “Tagliandi fatti?” “Consumi?” “Hai avuto problemi alla testata?”

Tutto sembra normale, quasi professionale.

Poi chiede un giro di prova.

Niente di strano: percorrete qualche chilometro, l’auto va bene.

Al ritorno, però, scatta la richiesta imprevista.

“Scusa, il mio amico esperto vuole ricontrollare un attimo il motore, solo un ultimo sguardo ai circuiti.”

Apri di nuovo il cofano.

L’esperto si china, svita il tappo del radiatore, guarda dentro… e cambia tono.

Serio, duro, tagliente.

“C’è olio nel liquido di raffreddamento. Guarda qui. Il motore è andato.”

Ti avvicini, guardi.

Effettivamente, qualche chiazza scura galleggia nell’acqua.

Ti senti crollare dentro: come è possibile?

Hai sempre trattato bene quell’auto.

L’uomo insiste: “Motore compromesso. O scendi di duemila euro o io non la prendo.”

Aggiunge: “E se non mi abbassi il prezzo, io questa storia la racconto… e magari passo dai Carabinieri.”

Ti senti preso in trappola.

Senti crescere la rabbia e il dubbio: possibile che sia successo davvero?


2. L’INGANNO INVISIBILE

A questo punto entra in scena la verità.

Non è un colpo di sfortuna, né un guasto improvviso.

È una messa in scena studiata.

Mentre tu eri distratto dalle domande, il finto “meccanico” ha versato di nascosto qualche goccia d’olio nel radiatore o nella vaschetta del circuito di raffreddamento.

Basta pochissimo per creare l’effetto visivo perfetto: piccole chiazze oleose che galleggiano, proprio come accade nei casi di guarnizione della testata bruciata.

A quel punto il piano è semplice: farti credere che ci sia un problema grave, generare panico e senso di colpa, spingerti a svendere l’auto pur di chiudere la questione.


3. IL GIOCO PSICOLOGICO 

È una truffa costruita sulla psicologia, non sulla meccanica.

I truffatori usano tre leve precise:

  • Autorità fittizia: il “meccanico esperto” che parla con tono tecnico induce fiducia e sudditanza.
  • Colpa indotta: ti convincono di aver nascosto un difetto, anche se non hai fatto nulla.
  • Urgenza artificiale: ti costringono a decidere subito, prima che tu possa ragionare o verificare.

È un copione perfetto: basta un attimo di esitazione e la vittima finisce per cedere.


4. LA PROVA TECNICA: COSÌ SI RICONOSCE IL FALSO GUASTO

In un vero danno alla testata, olio e liquido di raffreddamento si mescolano in una sostanza densa, color caffelatte.

Nel caso della truffa, invece, l’olio resta pulito, separato, visibile in superficie.

Due semplici test in officina smascherano l’inganno:

  • Test di pressione del circuito di raffreddamento.
  • Analisi gas di scarico nel radiatore.

Risultato in due minuti: nessuna perdita, nessun difetto, nessun motore fuso.


5. COME DIFENDERSI (IL PIANO IN TRE MOSSE) 

Mai lasciare il cofano incustodito.

Chi vuole comprare può guardare, non toccare. Apri tu, resta vicino, vigila sempre.

Documenta lo stato dell’auto.

Foto o video del vano motore e della vaschetta del radiatore prima della prova: la miglior arma contro chi manipola.

Mantieni la calma.

Se ti accusano, non cedere.

Dì con fermezza: “Perfetto, andiamo in officina e verifichiamo subito.”

A quel punto il truffatore sparirà: non vuole la verità, vuole la tua paura.


6. PERCHÉ RIVOLGERSI A UN RIVENDITORE CERTIFICATO

Un rivenditore certificato NPXC non lascia spazio a queste manipolazioni.

Ogni veicolo viene testato, fotografato e verificato in modo tracciabile.

Ogni controllo è fatto davanti al cliente, con report chiari e procedure ufficiali.

Vendere attraverso la rete certificata significa proteggersi dalle trappole e dare valore reale alla propria auto.


7. LA MORALE: LA PAURA È L’ARMA DEI FURBI, LA CONOSCENZA È LA DIFESA DEGLI ONESTI

Nel mercato dell’usato non vince chi parla più forte, ma chi vede oltre le apparenze.

Il truffatore colpisce sfruttando emozioni: rabbia, colpa, fretta.

Chi conosce le regole del gioco, invece, non si fa ingannare.

Fidati solo di chi lavora con trasparenza certificata.

Così l’auto che vendi resta ciò che deve essere:

un valore, non una trappola costruita da altri.

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